L’approccio al SEO - Search Engine Optimization - può sembrare uno scoglio per molti. Non dico che sia facile, ma nemmeno impossibile. Del resto nessuno è nato imparato.
Chi si ferma è perduto
Iniziamo innanzitutto con lo sfatare il mito primi per sempre, primi ovunque. Fare SEO significa confrontarsi con un mondo in costante aggiornamento, quindi se volete risultati, tutti, subito e duraturi nel tempo senza fare niente, potete fermarvi qua, visto che sicuramente il SEO non fa per voi.
Siete ancora qui? Ok, allora probabilmente la cosa vi interessa.
Quest’oggi vorrei concentrarmi sul Geo-SEO, ovvero su quel SEO geografico, quello che per inciso tre quarti dei SEO al mondo fanno tutti i giorni per un puro e semplice motivo. A meno che non si lavora con multinazionali del calibro di Nike o Microsoft, viene da se che ci si deve scontrare con il mercato locale.
E’ per questa ragione che se provate a fare una ricerca su google.it per una specifica parola chiave, questa presumibilmente non avrà la stessa corrispondenza nella versione americana del motore, quella .com. E così via in Spagna, Francia, Germania, Inghilterra ecc. ecc.
Alcune Geo tips per l’indicizzazione locale
Dominio
Se non lo avete ancora comprato, ovviamente prediligete quello nazionale rispetto al paese nel quale volete ottenere risultati di posizionamento. Il TLD, del resto, prima ancora che nascessero i motori di ricerca, era già indicatore di localizzazione.
Indipendentemente da vostre personali considerazioni, sappiate che i motori di ricerca danno maggior importanza al dominio localizzato. Poi, per tranquillità, già che ci siete, ammesso che le altre estensioni siano libere, compratele lo stesso. Magari un domani il vostro business si estenderà talmente tanto che ne avrete bisogno, e comunque sia vi mettete al riparo da possibili furti con una semplice azione di brand protection.
Hosting
Sulla rete girano parecchi articoli che sommariamente dicono “prendi un hosting locale perchè i motori di ricerca ti prendono maggiormente in considerazione”. Vi posso dire (e dimostrare) che è assolutamente una falsità. Se l’hosting lo avete in Italia o in Papuasia, a Google e agli altri motori, questo non interesserà alcun che.
E’ vero che viene fatto un discorso di geo-localizzazione, ovvero tramite l’IP associato al vostro dominio, il motore cercherà di desumere il paese. Tuttavia, specificando il paese d’origine tramite il Google Webmaster Tool (visto che Google è al momento l’unico motore a cui interessa questa cosa), potete star tranquilli che se il vostro hosting provide è al di fuori dell’Italia, il vostro posizionamento non sarà minimamente influenzato.
Contenuti giusti al posto giusto
Ovvero, se il vostro cliente non è così tirato e capisce da solo l’importanza di avere un sito multilingua, invogliatelo a comprare anche domini locali verso i quali intende tradurre il suo sito e mettete per ogni sito una versione tradotta del suo contenuto.
Questo potrebbe incidere sui costi, perchè alcuni fornitori prevedono un solo dominio per sito web. Tuttavia, se gestite il server in prima persona, potrete fare tutto quello che vi pare sorvolando su metodi di lavoro basate sui sottodomini / sottodirectory che personalmente non gradisco.
In questo frangente poi andrebbe preso in considerazione anche un aspetto più generale di marketing che è quello del rilevamento della necessità e conseguente offerta. Ma non è questo il post giusto per affrontare l’argomento e in buona misura sono anche la persona meno adatta a farlo sebbene abbia delle conoscenze sull’argomento.
Sommariamente però posso dire che quello che può destare l’attenzione in Italia, può tranquillamente passare inosservato in Spagna. Così quando vi interessate alla traduzione del contenuto, sinceratevi se una traduzioni speculare sia la cosa migliore da fare.
Links
Non abbiate paura di linkare. Come ho già detto in passato, i link sono un fattore importante affinchè il vostro sito possa catturare traffico e salire in cima alle SERP. I link sono buoni in tutte le salse, ma se provengono dal vostro stesso TLD sono ancora meglio.
Potete cimentarvi sia in scambi link manuale, contattando vari siti attinenti al vostro settore, sia inserire il vostro sito all’interno delle directory (che comunque si rileva una buona strategia iniziale). Anche in questo secondo caso, dato che il traffico che poi arriverà sul vostro sito si aspetterà di trovare un contenuto in lingua rispetto alla directory frequentata, sarebbe quasi d’obbligo la segnalazione solo su directory dello stessa lingua utilizzata per scrivere i contenuti del sito: pena un elevato bounce-rate dovuto ad utenti che si collegano, non capiscono un tubo e scappano.
Ulteriore sistema per attrarre visitatori è quello del comunicato stampa; diffondere cioè delle brevi notizie circa un evneto, il rilascio di un nuovo prodotto, una nuova partnership ecc. ecc. In questo caso, visto che si utilizzano siti esterni, è un pò come fare uno scambio unidirezionale di link, dove entrambe le parti di guadagnano. Il sito web riceve gratuitamente un link che in contropartita dovrebbe essere inserito in un testo più o meno lungo che contribuisce a mantenere vivo il sito del comunicato stampa.
Credo di essere stato sufficientemente esauriente, considerando il fatto che volevo scrivere delle semplici tips. Se volete aggiungere la vostra, pubblicate un commento.