Il coinvolgimento degli utenti nei confronti di internet con l’avvento dei social media si è ulteriormente accentuato.
Basti vedere a quanto, negli ultimi periodi, nuovi account twitter o facebook sono stati creati solo qua in Italia: questo senza contare gli altri social media, che escludo al momento dall’articolo per non divagare troppo. Si parla, a livello italiano, di milioni di persone, a livello mondiale di miliardi. Un brusio di utenti che ogni giorno si connette e interagisce con la rete e con questi social media, lasciando tracce delle proprie attività ad ogni singolo click.
Sono numeri spaventosi, assai differenti dai tempi in cui io chattavo con il Videotel e poi con Mirc sulle IRC.
Ma tutti questi numeri ci portano anche ad una riflessione.
Quale è il coinvolgimento di questi utenti?
L’invio e l’interscambio di brevi messaggi (twitter) e la possibilità di iscriversi a gruppi o sottoscrivere l’aggiornamento delle pagine (facebook) significa che dato un input (uno qualsiasi) gli “amici” di un dato mittente, saranno più o meno interessati a proseguire ed approfondire quanto è stato scritto.
Ecco allora che si forma una sorta di reazione a catena: io scrivo, tu leggi, sei interessato e cliccki su di un link, il sito magari ti piace, lo inoltri ad un amico (via mail o con lo stesso canale) o magari scrivi un articolo od un micro messaggio a tua volta … Questo è solo un breve esempio ovviamente, un esempio di coinvolgimento il cui fenomeno oggi non è più sottovalutabile e anzi necessita di nuovi standard di tracciabilità e misurazione.
Questo perché le metriche sinora adottate dalla web analytics iniziano a non essere più sufficienti. Il coinvolgimento degli utenti rispetto ai socia media è tutta un’altra storia. Un micro messaggio potrà anche portarmi su un sito di e-commerce (lead) e magari potrà anche generare una vendita (transaction), per i quali si avrà ancora bisogno di sapere tutto sulle page views, il numero di visitatori, il bounce rates e le altre metriche, ma sarà anche necessario analizzare specifiche metriche che si differenziano a seconda del canale sociale dal quale il tutto ha avuto origine.
Le metriche dei socil media
Al riguardo ho trovato estremamente chiaro quello che gli amici di Marketing Web hanno approfondito nel loro blog, quando hanno parlato di metriche dei social media.
Queste nuove metriche sono state prese in considerazione dallo IAB (Interactive Advertising Bureau), nei cui uffici si sta lavorando alla definizione di un nuovo standard di analisi che andrà sotto il nome di Social Media Analytics.
Misurare i risultati per fare sempre meglio
Il concetto di fondo della Web analytics è quello di analizzare i risultati ottenuti, quindi misurare le azioni di marketing per fare un marketing migliore.
La Social Media Analytics, di contro, non serve per fare un marketing migliore, piuttosto offre uno strumento di comprensione immediato rispetto al consumatore finale; del resto non scordiamoci che il fine ultimo è proprio analizzare (in senso lato) il comportamento dell’utente, e da questo ricavare dei feedback per azioni immediate di business piuttosto che di marketing.
Ad esempio, se leggo che un gruppo di consumatori ha comprato il mio frullatore, ma questi si lamentano che il filo della corrente è troppo corto, non devo certo fare una azione di marketing per migliorare l’immagine del prodotto stesso, piuttosto informare i vari reparti di produzione di allungare quel filo.
La sfida ha inizio qui
Esistono ottimi tool (gratuiti) per monitorare le conversazioni come Google Alerts, Technorati Watchlists, FriendFeed, Yahoo Pipes e altri a pagamento (anche abbastanza costosi). Ovviamente si paga ciò che si prende, ma quandi sono disponibili ad investire cifre a 5 zeri? Se proprio siete curiosi, così almeno per iniziare, potete concentrarvi sugli strumenti gratuiti.
La vera sfida, una volta scelto lo (gli) strumento(i), non è più tecnologica bensì operativa. Quello che bisogna fare è ora definire delle regole per pilotare il coinvolgimento degli utenti tramite i social media, catturare i loro feedback, trasmettere le informazioni giuste alla persona giusta. E’ una vera sfida, che richiede sacrifici, perchè il monitoring deve essere costante, ma i vantaggi che ne possono derivare sono - ovviamente - notevoli.