Liberalizzazione del TLD

Il Consiglio di amministrazione dell’Icann, la società americana che gestisce l’assegnazione degli indirizzi internet, riunito a Parigi ha approvato il 26 giugno all’unanimità la decisione di fornire agli utenti la possibilità di registrare domini con estensioni di ogni tipo.

Ma che cosa implica esattamente questa liberalizzazione?

In primo luogo un maggior introito per l’Icann, alla quale - occorre ricordarlo - va una percentuale su ogni nuova attivazione di dominio che viene eseguita. In secondo luogo - se proprio vogliamo essere lungimiranti - ci sarà una maggiore possibilità di fare self-branding e marketing spinto.

Già, perchè con questa decisione, sarà ben presto possibile registrare domini con il proprio cognome, quindi per esempio un www.andrea.moro o un www.computer.technocip. Si assisterà in sostanza ad uno stravolgimento totale di quello che è stato fino ad oggi un solido pilastro sul quale riconoscere i domini, fino ad oggi validi esclusivamente con TLD su base nazionale (.it italia, .fr francia, .de, germania e via dicendo).

Inizieranno, con questo sistema, a sparire pian piano i domini di terzo livello. Già, perchè dovrebbero continuare ad esistere un www.miosito.miosito? Sarebbe antiestetico, oltre che più difficile da ricordare.

In tutto questo aspetto, ovviamente, non potrà venir meno un papocchio a livello di SEO. Immaginatevi una nuova sfilza di indirizzi in SERP, che ora non hanno più una locazione certa in base al TLD.

Sarà quanto mai necessario allora impostare - dove possibile - la GEO localizzazione nei motori di ricerca (finora supportata solo da Google).

E’ ancora presto per dire cosa succederà. Si sà solo che questa operazione non sarà a costi contenuti. Non si è parlato di cifre, ma mi aspetto numeri a 3 zeri almeno, quindi comunque accessibili non certo ai piccoli privati malati di protagonismo, ma sicuramente accessibili a tutti i potenziali spammer che potranno contare su nuovi sistemi per affogarci di mondezza.

Una cosa è certa, questa cosa non è sicuramente piaciuta a quegli hacker che si sono ribellati facendo del dns hijacking sui siti dell’Icann e dello Iana.