Partiamo subito con questo assunto. Sono un fan - quasi sfegatato - delle recensioni, anche negative se servono, ma mai e poi mai sono andato contro il sano principio dell’informazione.
Le mie recensioni sono sempre tratte da reali esperienze, dove racconto i fatti e le cose come sono accadute, magari aggiungendo commenti e/o altre note per meglio spiegare cosa io avrei fatto o non fatto nella medesima circostanza.
Ma non tutti si chiamano Andrea, non tutti sono onesti e spesso si assiste a fenomeni di Astroturfing, volti a insinuare dubbi e modificare le opinioni di persone, prodotti, servizi, luoghi.
Questo succede in particolar modo nel settore turistico, che ormai è un dato di fatto, consta 3/4 della capacità di stare sul mercato al successo della rete, dalla quale può ricevere vantaggi ma anche svantaggi come poc’anzi accennato.
Monitorare quindi cosa succede nella rete, sapere chi (s)parla di noi, tenere d’occhio la nostra reputazione è quindi un fattore di primaria importanza. Rispondere ad eventuale recensioni negative lo è ancora di più. Ma tutto ciò potrebbe non bastare.
Siti web come TripAdvisor per esempio, una tra le principali fonti utilizzate per leggere recensioni su sistemazioni turistiche, già da tempo ha adottato un sistema che mette un bollino rosso a tutte quelle strutture le cui recensioni risultano manipolate (in bene o in male) da uno o più utenti registrati.
Del resto creare profili è estremamente semplice, e per quanto i commenti e le recensioni sono filtrati, è anche chiaro che si tratta pur sempre di esperienze personali.Ma quando i commenti negativi iniziano ad essere un pò troppo, tutti nello stesso periodo, magari da profili che hanno inserito un commento solo, come si dice dalle mie parti … gatta ci cova.
Ecco allora che un pò grazie alle segnalazioni, un pò grazie al team manageriale del sito, se qualcuno si accorge dell’inghippo automaticamente scatta l’ammonizione.
Ma cìè di più. L’Astroturfing sarà perseguito legalmente; quindi al di là del semplice dispetto, o magari danno intenzionale per farsi largo tra la concorrenza con assurdi commenti (che oggi gli utenti sanno cmq scovare), si rischiano pure dei guai con la legge.
Il brutto di questa bella notizia è che al momento l’efficacia di questa punizione é solo per l’America. Spero che presto qualche parlamentare europeo si accorga di questa cosa, e che sottometta una proposta di legge al parlamento e che in tempi estremamente ragionevoli si possa ratificare qualche cosa nel vecchio continente e magari tra qualche decennio anche in Italia.
Da noi, al momento dobbiamo accontentarci di una specie di decreto legge, così detto Decreto sviluppo che punisce direttamente chi registra i domini magari protetti da marchio registrato.Per carità, in parte mi sta anche bene questa cosa, però datosi che per sapere se un marchio è registrato bisogna mettere mano al portafoglio, la cosa ecco che diventa solo un altro strumento per scucire soldi ai soliti noti. Ma meglio chiudere così con questo auto commento, peraltro poco attinente al resto del post.