Come affermazione questo titolo è decisamente forte, ma penso che meglio non possa esprimere la mia più totale approvazione verso la recente decisione di Yahoo di sopprimere il suo servizio di inclusione negli indici a pagamento.
Che dire? Forse si sono resi conto che per un web migliore bisogna concentrarsi sulla qualità dei siti e degli argomenti proposti piuttosto che sulla capacità di incassare denaro? O forse questa scelta rientra in quegli angoli da smussare a seguito del recente accordo con Bing/MSN per il quale non poteva più esistere una contropartita che inseriva siti dove e come gli pareva?
Su Search Engine Land, nota ufficiale di Yahoo!, si legge.
”We are committing our resources and efforts to our core areas of focus, including improving the search experience and relevancy of our ads to increase user engagement and ROI for advertisers, and as a result, have decided to exit Search Submit. We have stepped up innovation in Search Marketing, recently rolling out search retargeting, Rich Ads in Search and improved matching technology, and in Consumer Search, with enhancements like the new search results page. These enhancements deliver value, control, innovation and relevance to our advertisers, leading to increased ROI.
”Yahoo! will exit Search Submit at the end of 2009. Yahoo! is providing those advertisers affected by the decision a sufficient lead time to assist in the transition. In addition, Yahoo! has recently announced a series of important enhancements to its Search advertising business and will work closely with many Search Submit advertisers to provide them with search solutions that will benefit their businesses.
Che sintetizzato dice: Ci stiamo impegnando verso il nostro core business, ovvero la ricerca naturale e il PPC; abbiamo migliorato i nostri algoritmi per incrementare le capacità di retenzione degli utenti così come il ROI per le aziende che espongono i nostri banner. Yahoo! cesserà definitivamente l’inclusione a pagamento a far data dal 31/12/2009. Insomma un capodanno col botto in casa Yahoo!
Dal momento in cui questa decisione è stata ratificata, accedendo alla pagina di inclusione a pagamento aveva come effetto un bel 301 verso la pagina dei loro collegamenti sponsorizzati che è quanto di più vicino possibile si possa ottenere all’inclusione a pagamento se ben ci si pensa.
Peccato (per Yahoo!) perchè questa era per loro una sicura fonte di reddito da diversi milioni di $ ogni anno. Meglio dico io, perchè per un web più sano c’è bisogno di un giudizio universale, influenzato (in bound links) dal giudizio della rete e non dal monopolio di una azienda.