Capito l’importanza del perché analizzare i propri competitor, mi piacerebbe poter dire che per una analisi basta aprire il sito www… registrare un account e via.
Sfortunatamente per il mercato italiano le cose non stanno affatto così. La nostra lingua nazionale ha poco a che spartire con il mondo informatico.
Niente strumenti per il mercato italiano
Questo porta con sé l’inevitabile conseguenza che il mercato italiano non conta di strumenti di ricerca e analisi affidabili. Tolto qualche sito che fa keyword density o keyword stemming scritto da qualche anima italica, il resto sono tutti inglesi. Il problema di fondo però non è la lingua dello strumento, ma i risultati presi in considerazione, che sono ovviamente pertinenti alla lingua straniera.
Se proviamo quindi ad usare Google Trends, piuttosto che Google Insight o qualche strumento minore con parole chiave specifiche e italiane, la qualità e la quantità di informazioni utili non sarà poi molta. Per carità sempre meglio che niente, ma certe volte vorrei tanto poter lavorare solo con l’estero proprio per questo motivo.
La limitata quantità di informazioni disponibili per il mercato italiano, rende questi strumenti poco utili e spesso si fa prima a fare ricerche retrospettive e ricavare dati incrociando diverse sorgenti.
Come analizzare i competitors
Strumenti a parte, prima o poi dovremo confrontarci con un mezzo di raccolta e analisi, e il sistema che di gran lunga preferisco è quello tabellare; in questo contesto un foglio elettronico ci può tornare utile come non mai.
Stillata una lista di parole chiave per le quali ci interessa iniziare il nostro lavoro, non dobbiamo far altro che recuperare più informazioni possibili su chi sono i primi due/tre siti che svettano per tali parole, e per ognuno di questi domini informazioni come numero di link (inbound e otbound), anzianità del dominio ecc. In questo frangente è molto utile un plug-in per Firefox: SEO Quake.
Ma cosa è realmente importante durante la nostra analisi? Non credo che esista una risposta per antonomasia, anche perché se vi fosse una regola certa e tutti ragionassimo allo stesso modo, avremmo preventivi identici e lavori eseguiti con le medesime tecniche, in una parola niente competizione. Sta a voi quindi saper interpretare i dati dei vostri competitor secondo le vostre reali capacità professionali, dando quel giusto peso ad ognuno dei rispettivi valori.
Sarà poi grazie a questi dati che potreste studiare una strategia di attacco per il mercato e le varie tattiche per farvi spazio in quel vasto mondo del SEO.
Quando si analizza un competitor è bene ricordare che:
- E’ più facile analizzare un competitor nuovo giacchè la quantità di dati da analizzare è decisamente inferiore.
- Analizzare i competitor periodicamente può essere una buona strategia per capire l’efficacia delle tecniche utilizzate. Non sto a ricordarvi, infatti, che le oscillazioni sono all’ordine del giorno e di conseguenza chi sta a galla - con buona probabilità - cerca di innovare con costanza (oppure persevera nel male, fino a prova contraria). Di questo, purtroppo non ne potrete mai essere sicuri.
- Non partire dall’assunto che tutto quello che abbia fatto un competitor sia necessariamente la cosa migliore.