Ho spesso parlato di ottimizzazione delle pagine, così troppo spesso, che però non gli ho mai dedicato un post sul mio blog, non per intero.
Perchè l’esigenza di questo post?
In realtà tutto quello che scrivo è frutto di una particolare condizione o esperienza quotidiana, e quest’oggi mentre cercavo di illuminare un cliente che masticava un pò di internet (e credetemi sono la categoria peggiore di clienti perchè si atteggiano a grandi conoscitori del settore) e cercavo di fargli capire che un sito web per poter affrontare il discorso di indicizzazione e posizionamento nei motori di ricerca deve essere dapprima ottimizzato.
Pronta risposta che ricevo: “Quello che m’ha fatto il sito l’ha ottimizzato, ecco vedi (e mi mostra lo schermo), c’è scritto ottimizzato per Internet Explorer a 1024x768”.
Non sapevo se ridere o se piangere, ma poi il contegno ha avuto la meglio. Facendo appello a tutte le mie capacità interlocutorie ho iniziato a fargli capire che un conto è l’ottimizzazione visuale - ignorata a piedi pari in questo caso - e un conto è l’ottimizzazione delle pagine, intese come l’ottimizzazione del codice html, meta tags, description e title e di tutti gli altri fattori on-page, piuttosto che alla validazione della pagina stessa.
Il discorso non è stato semplice, proprio perchè stavo cercando di spiegare qualcosa ad una persona che pensava di saperle. E non c’è niente di più complicato credetemi. Arrivato ad un punto dove mi sembrava di parlare arabo, ho pensato che la cosa migliore fosse quella, così su due piedi, di dimostrargli qualcosa di tangibile.
A parte l’evidente stato di oblio e limbo del sito web di questo personaggio, quindi già di fatto buoni elementi convincitori, mi è venuto in mente di dimostrargli che le pagine del suo sito web non erano validabili, che i css del suo sito contenevano errori. Collegandomi al sito del W3C e usando i suoi validatori, ho dimostrato come quelle belle scritte rosso fiammante fossero sinonimo di qualcosa che non andava, specie quando il verde della perfezione assoluta regnava incontrastato sulle pagine che gli portavo in esempio (ovviamente erano siti web di cui avevo curato la realizzazione).
Superato il primo scoglio, quello dell’arroganza e della saccenza, la persona ha iniziato ad essere più ricettiva e a comprendere quel tanto che è bastato per formulare un preventivo. Nel mentre, gli ho lasciato qualche lettura come compito per casa, che lascio anche a voi se avete voglia di approfondire l’argomento.