Con il termine Doorway si intende una porta di ingresso secondaria, e con *page*****la pagina, quindi miscelando il tutto si ottiene una pagina con un portone di ingresso. Una doorway page contiene vari elementi associati ad altre pagine dello stesso sito. L’unica differenza è che il titolo, i meta tag e i “vari contenuti” (Quando presenti) sono stati ottimizzati per una specifica parola chiave (o combinazione di parole chiave) o per uno specifico concetto. In parole povere, si tratta di una pagina ottimizzata pubblicata su su di un server X e indicizzata nei motori di ricerca affinchè il visitatore che entra in quella pagina pensa che “anche” quella dove sono capitati è una pagina del sito che hanno scelto di consultare.
Quando correttamente utilizzate, le doorway pages non sono generalmente considerate SPAM dai motori di ricerca, specie se danno informazioni utili, contenuti informativi validi ed usano elementi grafici contestuali a quelli del sito. Tuttavia il largo impiego di queste doorway pages fatto nel passato non ha avuto felici riscontri (specie dal punto di vista grafico) e le pagine che venivano create davano l’impressione che esistessero due “versioni” di un sito.
Un altro problema è che queste doorway pages spesso venivano inserite sui siti web senza che vi fosse un vero “legame” con il sito ospitante; per i motori di ricerca - che a queste cose non badavano - era un bene perchè trovavano un link naturale verso un altro sito, ma era una pessima esperienza per gli utenti che capitavano su queste pagine. Questo dava luogo anche ad un altro incoveniente; spesso queste doorway pages venivano utilizzate come strategia per la generazione di link. Viene da se che quando un rapporto di collaborazione cessave, il SEOer cancellando immediatamente tutte queste doorway pages affossava il sito web, facendolo tornare nel limbo assoluto dal quale era inizialmente partito.
Cosa succede oggi?
Oggi c’è una crescente tendenza a considerare le doorway con un pò di scetticismo, poiché alcuni utilizzano le doorway non per offrire contenuti interessanti per i visitatori, ma solo parole chiave e collegamenti ipertestuali studiati per aumentare in modo artificioso la rilevanza della pagina agli occhi dei motori di ricerca. E come non smetterò mai di ricordare, i motori di ricerca sono in costante evoluzione e questi “giochini” prima o poi smetteranno di funzionare. Si dovrebbe pertanto inziare a pensare a delle doorway page un pò più complesse, con del testo eloquente, links, immagini … insomma una vera e propria pagina del sito con tutti i crismi e non quattro links buttati a caso.
All’atto pratico, servono veramente?
Tenuto conto di quanto sopra detto, personalmente preferisco più ottimizzare le pagine del sito web che mi viene affidato piuttosto che creare pagine nuove, anche perchè fare da content editor spesso non è facile. C’è bisogno di una spiccata dote nello scrivere e sicuramente una vasta cultura generale per poter trattare i più disparati argomenti con cui si potrebbe avere a che fare. Questo perchè difficilmente il cliente ha del tempo per scrivere testi da poter inserire nel suo sito, ma soprattutto perchè per quanto si possa essere bravi nello scrivere, non avendo una conoscenza diretta di tutti i comparti aziendali della struttura per la quale si sta lavorando, si potrebbero trasmettere delle informazioni non proprio in linea con l’azienda e il messaggio che questa vuole trasmettere, creando quindi più danni che benefici.
In giro trovo parecchie opinioni contrarie, dove si parla di doorway pages, di pagine ben fatte, di utilizzarle nei domini secondari in modo che se le pagine e i domini vengono penalizzate, a risentirne non è il dominio principale. Onestamente credo che il tempo che debba investire nel creare doorway pages, anche ben fatte, configurare sotto-domini o acquistare domini nuovi, sia tempo e denaro sprecato.
Quindi qui lo dico e non lo nego. Io non uso le doorway pages.