Come è sempre successo per i grandi cambiamenti, un paio di settimane fa Google ha aggiornato le linee guida per Webmaster, il primo punto di riferimento per tutti i SEO.
Il tutto è stato presentato con quello che è stato definito “material design”, ovvero un design che a mio avviso è la sintesi perfetta di ciò che un buon sito web essere: informativo e usabile.
Linee guida, queste sconosciute
Per molti anni, Google ha confidato nei webmaster di tutto il mondo sul fatto che questi seguissero tali raccomandazioni al fine di permettere una indicizzazione dei siti corretta. Google è stato però abbastanza “flessibile”, perché ha sempre lasciato l’ultima parola ai webmaster.
Le cose sono ora cambiate, e Google ha rimosso l’opzione di deviare dalle linee guida, rimarcando che d’ora in poi vi sarà solo una situazione di bianco o nero, e chi sgarra paga.
Una struttura più user-friendly
Un altro cambiamento importante che non può non balzare all’occhio è la struttura delle linee guida, ora divise in tre categorie principali: rintracciabilità, scansione ed esperienza utente.
Quest’ultimo, a mio parere, è il più importante. Google sta sostenendo l’importanza di avere sito web più veloci e universali (che funzionano correttamente su una moltitudine di browser e dispositivi) da diverso tempo. Tuttavia, nonostante i molti suggerimenti al riguardo Google non ha mai preso posizioni ufficiali.
Mobile-first, un approccio sempre più necessario
Tuttavia, mescolando un paio di raccomandazioni, sembra che Google ora sia li a raccomandarci la creazione di siti web realizzati secondo l’approccio alla progettazione “mobile first”, che va in tandem con il concetto di siti web “sempre accessibili”.
Siti web più sicuri
HTTPS non poteva mancare nella lista degli aggiornamenti. Negli ultimi anni, Google ha chiarito come la privacy è qualcosa a cui sono particolarmente interessati. Tutto il processo è iniziato con il rilascio del protocollo SPDY fino ad arrivare ai più recenti cambiamenti nell’infrastruttura di classifica, che ora preferisce siti web in HTTPs rispetto a quelli in HTTP (se non diversamente indicato).
Dopo tutto, il tempo supplementare necessario per lo scambio del certificato di sicurezza e per stabilire la connessione è in qualche modo trascurabile rispetto al vantaggio di poter incrementare la fiducia da parte dei clienti.
Le contraddizioni non potevano mancare
Tuttavia, tornando alle linee guida, non poteva mancare una contraddizione: a meno che non si tratti di un refuso, sembrerebbe che ora Google incoraggi i webmaster ad avere un numero ragionevole di link di poche migliaia al massimo.
Non mi trovo affatto d’accordo con tale affermazione, giacchè una pagina con un enorme numero di collegamenti è sicuramente fonte di confusione sia per i motori di ricerca che per gli utenti. Avere un numero così elevato di link può complicare molto la struttura (assumendo che questi collegamenti sono utilizzati per il menù di navigazione) o introdurre problemi di accessibilità per gli utenti che necessitano di uno screen-reader.
A tal proposito, indipendentemente dal fatto che questo sia un errore, credo che continuerò a raccomandare i clienti di mantenere il numero di collegamenti all’interno di quello che una volta è stato utilizzato per essere uno dei pilastri SEO: un centinaio.