Partiamo subito con il rimarcare la differenza tra landing page e doorway page, in modo da sfatare il motivo per il quale sono da sempre stato contrario alle doorway pages, che fatto salvo i primi anni (parliamo del 2000-2001) quando queste erano una buona tecnica, non ho mai più usato.
Le doorway pages, come dice il nome sono una porta di accesso al sito web, ma a differenza delle landing page (pagina di atterraggio - NDR) sono posizionate su di un sito web esterno al dominio principale. Ne consegue che tutti gli sforzi profusi per far salire le doorway page all’interno delle SERP dei motori di ricerca si vanifica quando il dominio che ospita le doorway page scade, viene bannato o cambia completamente contenuto (e di conseguenza deve essere rivalutato dai motori).
Di contro, utilizzando le landing pages, gli sforzi profusi vengono rivolti interamente al sito web principale, perchè il contenuto della landing page è ospitato nello stesso dominio del sito web che si sta ottimizzando.
Quali sono i fattori base di una landing page
Targetizzazione: le landing pages deve dare la senzazione all’utente di essere capitato nel posto giusto per l’informazione che stavano cercando. Il testo deve essere semplice, chiaro, senza errori di ortografia, con delle enfatizzazioni sotto forma di titoli o parti in grassetto per quei concetti che l’utente dovrebbe portare a casa.
Retenzione: la pagina non deve avere collegamenti strutturali al sito web, ma usare la stessa struttura grafica. Da evitare quindi assolutamente link esterni o peggio ancora banner o collegamenti sponsorizzati che possa distrarre l’utente.
Credibilità: la credibilità di un sito generalmente la si conquista con il tempo, ma per coloro che atterrano su di una landing page la credibilità viene trasmessa al primo impatto. Una landing page dovrebbe quindi constare tre fattori quali:
- aspetto grafico,
- qualità dei contenuti,
- contatti (dove si evince in maniera chiara che la ditta o il soggetto esiste).
Cosa non dovrebbe fare invece una landing pages.
4 buoni consigli che in parte richiamano l’esatto opposto di quanto sopra enunciato.
Pagine antiestetiche L’estetica è il primo metro di valutazione che un utente ha per attrarre il proprio visitatore. Una pagina vecchia, senza accorgimenti, senza un filo conduttore equivale a un visitatore perso. E questo non vale solo per la landing page, ma per tutto il sito. Non è necessario essere il Picasso o il Monait del web, ma nemmeno lasciar fare le pagine ad un principiante che usa il mouse come se fosse un joystick di una playstation.
Pagine non sicure o “fuorvianti” Ovvero pagine che contengono codice maligno e non sicuro. In questo caso, spesso o direi quasi sempre, l’attenzione non è fatta con proposito, ma una buona strigliata va comunque rivolta tanto al webmaster che cura la pagina, tanto al cliente che accetta passivamente l’esposizione di banner, piuttosto che di statistiche contatore o di codice javascript (per fare non sò bene cosa) inserite da chi fa o cura il sito senza che quest’ultimo abbia la bontà di preoccuparsi cosa accidenti fa realmente il bottoncino che si è aggiunto. Spesso quel bottoncino o quel codice sono causa di infezioni virali, spyware, malware che poco sono graditi da parte degli utenti.
In questa categoria ci aggiungo anche tutte quelle pagine che aprono tonnellate di pop-up e che invadono lo schermo dell’utente. Grazie al cielo sono ormai poche e quelle poche sono ben contrastate dai pop-up blocker.
- Pagine troppo generalizzate o pagine “scadute”
Pagine che contengono riferimenti a fatti, azioni, promozioni che non sono attuali piutosto che testo poco chiaro che vanifica la ricerca dell’utente. Se cerco la parola hotel abruzzo, mi aspetto di trovare un hotel in abruzzo, non un’offerta di una casa vacanza ne tantomeno quella di un agriturismo in abruzzo.
L’uso indiscriminato però delle parole chiave e dei sinonimi spesso contribuisce a falsare i risulati restituiti dalle SERP, perchè nell’esempio sopra citato sempre di tipologie di alloggio in Abruzzo si tratta.
- Essere indicizzabile. La natura intrinseca di una landing page è quella di una promozione temporale, e in quanto tale non bisognerebbe fare in modo che i motori di ricerca le indicizzino.