Con Internet Explorer 8 quasi alle porte, potrà Microsoft sperare ancora di mantenere una posizione dominante sul mercato?
Questa domanda mi ronza in testa da diverso tempo, ed è difficile negare che il suo più feroce rivale - per giunta open source - Mozilla Firefox non gli stia mettendo il bastone fra le ruote. Anche Opera, recentemente rinnovatosi, ha portato ulteriore scompiglio nel mondo del web, senza contare poi il sempre più alto numero di utenti che sta spostando la propria preferenza sulla piattaforma Mac e quindi - di default - un altro browser ancora: Safari.
Un tuffo nel passato.
I neofiti del web spesso pensano che Internet Explorer è stato il browser dominante dagli albori del computer, semplicemente per via del fatto che accendi Windows e lo trovi pronto all’uso. Mi dispiace deluderli, ma in realtà non è così. Per un lungo periodo, tra il 1994 e il 1998, almeno qua in Italia il più popolare browser, senza eguali, è stato Netscape. E se volessimo proprio fare le pulci, allora anche Netscape non ha avuto mercato. In un mondo dove Internet era appena agli albori, il primo uomo a creare qualcosa per navigare su Internet (non certo come lo conosciamo oggi noi) fu un tal Neil Larson, quando nel 1977 (epoca in cui io mettevo il pannolino) egli creò un programma - Il TRS-80 - che permise la navigazione tra i “siti” tramite salti nell’ipertesto. Se conoscete Lynx, immaginate qualcosa di molto simile. L’Internet, almeno quello come lo conosciamo noi, ha, invece, iniziato a prendere forma solo nel 1989 grazie a Tim Berners-Lee e al suo browser WorldWideWeb, una versione più evoluta del TRS 80.
Nel 1993 il primo browser grafico popolare venne rilasciato sotto il nome di Mosaic a cura di Marc Andreessen e Eric Bina. Mosaic poteva girare su Unix, Windows, Amiga e anche sugli Apple computer. E’ stato il primo browser su Windows che poteva consentire la visualizzazione degli ipertesti misti alle immagini.
C’era una volta Netscape
Il declino di Mosaic iniziò l’anno stesso in cui Netscape Navigator venne pubblicato. Era il 1994, quando sempre Marc Andreessen, fondò (assieme ad un altro personaggio di cui al momento mi sfugge il nome) la Netscape Communications Corporation. Netscape è stato senza eguali in termini di funzionalità e usabilità del momento. La sua punta di forza era il fatto di fare un download della pagina in streaming, ed in tempo reale mostrare ai navigatori il contenuto scaricato, senza per questo dover attendere il download totale. Era il 1996 quando Netscape deteneva quasi il 90% delle posizioni sul mercato, nonostante un nuovo concorrente era già nato: Internet Explorer.
E poi venne Internet Explorer
L’esordio del browser di casa Microsoft non fu dei più brillanti. All’inizio - 1995 - quando usci la prima versione di IE, peraltro basata su Mosaic, e almeno fino al 1999, per quel che mi ricordo, ci fu una lotta estenuante tra i due browser a colpi di fix, patch e nuove release. Poi venne il tragico momento quando Netscape e IE pensarono bene di adoperare ognuno il suo modo di interpretare le pagine (quelle che un po’ succede ancora oggi con IE) senza rispettare un minimo di standard. A quell’epoca non esistevano ancora i fogli di stile, e si doveva lavorare con gli escamotage più assurdi, fintanto che - almeno io personalmente - decisi ad un certo punto di abbandonare completamente i test su Netscape, perché nel 2001-2002 le sue quote di mercato si erano praticamente ridotta ad un misero e scarso 7%.
Su come fece Microsoft ad ottenere un simile risultato, per anni l’Antitrust americana ci ha ammorbato con il fatto che IE era bundlizzato con Windows. Il che portò milioni di persone ad usare direttamente IE invece che prodotti alternativi, comunque da scaricare e installare. Ma quello che a mio avviso è stato il vero successo, fu il fatto che per un lungo periodo di tempo, Microsoft dedicò anche tempo e risorse al suo prodotto, contrariamente a Netscape che per un lungo periodo lasciò sul mercato Netscape 4.5, senza mai aggiornarlo o correggerne i bug riportati.
Gli anni che vennero, dal 2002 al 2005 furono notevolmente più tranquilli. Sembrava come se Internet Explorer aveva vinto la guerra e che nessuno avrebbe potuto competere con Microsoft. Nel 2002/2003 la quota di mercato di IE raggiunse il 95%. Vi lavoravano sul progetto più di 1000 persone e milioni di dollari erano stati destinati come finanziamento al progetto. Poi di nuovo lo sfacelo. Alcuni analisti sulla sicurezza hanno iniziato a fare le scarpe denudando i problemi di IE, poi i web designer che si lamentavano della questione di compatibilità, ma alla Microsoft, consci di non avere concorrenti tra i piedi, presero gli avvertimenti come un gioco. Per un attimo, quando lessi che Netscape fu acquisita da AOL, sperai che un nuovo Netscape sarebbe stato rilasciato a breve. Il che si avverò, non nei tempi che avevo immaginato, ma la versione 6 di Netscape faceva più schifo della 4.5 e questo decretò nel giro di pochi anni il funerale decisivo.
Era tempo di Open Source
Già qualche anno prima della morte definitiva di Netscape, la stessa Netscape corporation aveva messo a disposizione di tutti l’infrastruttura del browser per essere riutilizzata; ed è quello che la gente fece. Nacquero browser minori come Galeon e Camino, giusto per citare i più famosi.
E poi venne Mozilla Foundation
In un primo momento si pensò a Mozilla come una riesumazione di un cadavere, per create Netscape 7, ma il taglio con il passato doveva essere decisivo. Ecco allora Firefox 1.0. Da quel giorno, tempi duri sono arrivati per IE e per Microsoft che ad oggi ha visto perdere quote di mercato in maniera spaventosa, specie dopo il rilascio - qualche mese or sono - della nuova release: la 3.0. Perché Firefox ha avuto così tanto successo? Per gli stessi motivi per i quali, anni prima, Netscape perse mercato. Microsoft rese stantio il suo prodotto. Non lo aggiornò più (Internet Exlorer 6 ha vissuto per oltre due anni, fino al tardo 2006). Firefox invece pose un freno a tutte quelle questioni di sicurezza e di compatibilità che gli utenti andavano chiedendo a gran voce. In aggiunta a questo, un modello Open Source, sul quale chiunque poteva costruire la propria estenzione, il proprio plug-in. Un po’ di shaking e il gioco era praticamente fatto. Un browser con milioni di caratteristiche. Bastava cercare o buttare l’idea e qualche plug-in pochi giorni/mesi dopo spuntava.
C’è futuro per Microsoft ed Internet Explorer?
Ad oggi la quota di mercato di Internet Explorer è sceso da oltre il 90% a circa il 70%, ed è continuamente in calo. Sarà interessante vedere cosa Microsoft tenterà per recuperare tale quota di mercato. Prima di parlare, aspettiamo che esca Internet Explorer 8.